CUMA


Gli scavi - panoramica



L'immagine della Sibilla, che rappresenta l'antecedente e il diverso contrapposto ai poteri costituiti, ha continuato a fluttuare nei recessi di un'autonomia calpestata, assumendo linguaggi ermetici e notturni, perchè il linguaggio solare ed esplicito non è mai consentito ai vinti. Tutte le culture egemoni hanno dovuto fare i conti con lei, manipolarla e deformarla non potendola sopprimere, da quella romana che ne ha fatto una magna mater, a quella cristiana che l'ha trasformata in vergine profetessa, a quella feudale che l'ha vista come un'incantevole puttana, a quella rinascimentale che l'ha bollata come strega, attribuendole poteri misteriosi e stravaganti.

«Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai in un selva oscura, che la diritta via era smarrita»; e questo fu l'anno della nostra salute 1300, anno di giubileo, di notte, essendo la luna piena. La selva dove si trovò è, secondo il Manetti, tra Cuma e Napoli, e qui era l'entrata dell'Inferno; e ragionevolmente la finge esser quivi: prima, perchè 'l cerchio della sboccatura dell'Inferno passa a punto intorno a Napoli; secondo, perchè in tal luogo, o non molto lontani, sono il lago Averno, monte Drago, Acheronte, Lipari, Mongibello e simili altri luoghi infernali; e finalmente giudica, aver il Poeta figurata ivi l'entrata dell'Inferno per imitar la sua scorta, che in tal luogo la pose.


Fonadata nell'VIII secolo a.C. da un gruppo di coloni calcidesi, e' il piu' antico centro archeologico d'Italia.
L'Acropoli conserva ancora le mura del V sec. e comprende i resti del Tempio di Apollo, del Tempio di Giove, il famoso Antro della Sibilla (descritto da Virgilio nell'Eneide), la Cripta Romana, i resti di un grandioso Edificio Termale di epoca imperiale e dell'Anfiteatro. Numerosi i sepolcri di eta' greca e romana. Nelle immediate vicinanze si staglia l'Arco Felice, viadotto costruito da Domiziano per il passaggio della via che collegava Pozzuoli a Roma.