ITINERARI D'ARTE
Oggi, per il rapido mutare dei gusti e del modo di vivere,
e' venuto a determinarsi un diaframma fra il turista e le
opere create in un tempo tanto distante da noi; i mezzi di
informazione di cui dispone la cultura possono colmare questo
divario e prospettare al visitatore tutte le visuali
possibili per intendere e penetrare le opere d'arte.
La PIANTA STRATIFICATA del centro
antico di Napoli (in distribuzione gratuita presso gli Uffici
di informazioni turistiche dell'Azienda Turismo di Napoli)
rappresenta uno di questi mezzi e tende ad agevolare la visita
della citta' attraverso quattro itinerari ciascuno corrispondente
ad uno stile:
Il TURISTICO
comprende i monumenti piu' rappresentativi segnalati negli
altri itinerari.
Altro itinerario consigliato e' il percorso che va
da piazza PLEBISCITO a piazza S.DOMENICO MAGGIORE.
Dall'esame delle opere emerge l'aspetto di una
stratificazione di duemilacinquecento anni i cui elementi
convivono in perfetta simbiosi.
Napoli e' la sola, tra le grandi citta' europee, a mostrare
al turista una stratificazione godibile senza dissonanze
quasi che il tutto fosse stato preordinato da sempre.
Della Napoli greca e romana (VII sec. a.C - IV sec. d.C.)
restano vive presenze nell'attuale seicentesca piazza di
S.Gaetano, tra la chiesa barocca di S.Paolo Maggiore, con le
colonne corinzie ed il muro ad "opus reticulatum" nel tempio
dei Dioscuri, ed il sottosuolo della vicina trecentesca
chiesa di S.Lorenzo Maggiore ove e' stato rinvenuto il
pavimento della basilica paleocristiana e, ad un livello
sottostante, i resti della curia romana, la strada e le
botteghe greche, tutte visibili.
Qui vi era il foro con il conseguente centro della vita
cittadina e da esso si irradiavano i tre decumani ora
corrispondenti ad altrettanti arterie della odierna citta'.
Queste grandi strade erano collegate tra loro dai Cardines
(gli attuali vicoli) i quali intersecantesi formavano le
insulae ovvero i limiti delle case isolate o aggruppate
recintate da alte mura.
Una stratificazione piu' che millenaria che ha rispettato,
a volte, perfino le antiche consuetudini: qui vi era il foro
con le botteghe, oggi vi sono i popolari mercati sotto i
portici medievali con le spettacolari mostre delle verdure,
dei pesci, ed altro, di sapore barocco.
Poco piu' avanti si trova la chiesa del Purgatorio ad Arco
dedicata al culto dei morti, qualcosa che ci viene dagli
Inferi di greca memoria, piu' che dal Cattolicesimo.
Su per via S.Gregorio Armeno s'incontra un basamento dove
appare, abrasa, la figura di Cerere, la dea della fertilita';
del suo tempio vi e' uno squarcio di muro inglobato nella
vicina chiesa di S.Gregorio Armeno ove si venera S.Patrizia,
la vergine martire alla quale le giovani spose chiedono la
grazia di una benefica prolificita'.
Le stratificazioni continuarono nei secoli successivi: i
civili e gli ordini religiosi, sollecitati dal mutare del
gusto, avvertirono la continua necessita' di trasformazioni
e superfetazioni delle opere di loro proprieta'.
Cosi' le strutture delle chiese angioine e catalane con
l'avvento degli aragonesi furono celate sotto una coltre di
decorazione pittorica e marmorea creata dagli artisti del
Quattrocento, del Cinquecento e del Seicento.
E' questo il motivo che ha indotto ad inserire in itinerari
distanti nel tempo la medesima chiesa o monumento.
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